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IL GIOCO DEL RUGBY

Sinteticamente: ogni squadra ha 15 giocatori; l’obiettivo è appoggiare il pallone oltre la linea di meta della squadra avversaria. I passaggi ai propri compagni possono essere fatti solo all’indietro. Per fermare il portatore di palla, il giocatore lo deve placcare (abbracciandolo) e interrompere l’avanzamento. Il giocatore placcato, se a terra, non può più toccare il pallone per consentire la ripresa del gioco.

Il rugby è un gioco spettacolare che naturalmente privilegia, come pochi, l’intelligenza motoria, l’intuizione, l’anticipo, l’ispirazione, la fantasia e la rapidità tanto nel pensare quanto nell’eseguire l’azione. Il rugby è uno sport di combattimento duro ma leale, dove le squadre si affrontano a viso aperto. Ma è fondato su un principio assurdo: la palla la puoi passare solo all’indietro. Ne viene fuori un movimento paradossale, un continuo fare e disfare, con la palla che vola continuamente all’indietro. Da questo dialogo di corpi, da questa espressione individuale e collettiva, da questa opposizione di due squadre e dall’equilibrio che si determina nasce il gioco. La segnatura della meta è il principale obiettivo del gioco e non è mai la realizzazione di un singolo individuo, ma il risultato della costruzione intelligente di tutta la squadra. Nel rugby l’individualità eccelle ma non prevale. Il contatto fisico, caratteristica peculiare di questo sport, rappresenta una straordinaria scuola educativa di auto disciplina e auto controllo, di rispetto per se stessi e per gli avversari.

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